lunedì 29 ottobre 2007

Una Scienza Nata dal Fango...

Allora, per iniziare ad ingranare con i post su questo blog, bisogna fare un po' di ordine... quindi, partiamo dall'inizio.

Molti si staranno chiedendo "Ma com'è che la scienza entra nelle questioni dell'arte?" Beh, ci entra soprattutto nell'ambito della conservazione e del restauro dei beni culturali...

Ma, sorprendentemente, non è da molto che ciò avviene... E' solo da una quarantina d'anni che gli scienziati hanno iniziato ad applicare sistematicamente le loro conoscenze, le loro tecniche e le loro metodologie al mondo dell'arte... E' solamente dal Novembre del 1966. Prima di allora i contatti fra scienza e conservazione del patrimonio artistico erano stati sporadici e discontinui. Ci sarebbe voluto un cataclisma epocale per far incontrare e costringere a comunicare fra loro chimici, fisici, storici dell'arte, geologi, restauratori, biologi e architetti... e solo allora, forse, sarebbe apparso chiaro a tutti che da questo incontro si potevano trarre degli enormi benefici.


E così, quando, il 4 Novembre del 1966, l'Arno sommerse buona parte di Firenze, seppellendo in un cocktail di fango e nafta una quantità inimmaginabile di opere d'arte di valore inestimabile, l'incontro fra la scienza e l'arte produsse risultati incredibilmente positivi sul fronte del restauro e del recupero di quelle opere. La collaborazione fra chimici del calibro di Enzo Ferroni e restauratori come Dino Dini avviò un sodalizio fra scienza e restauro che, da allora, non ha fatto che rafforzarsi. L'applicazione delle scienze dei materiali al restauro degli oggetti d'arte ha, infatti, permesso di iniziare a concepire la conservazione dei beni culturali con una mentalità decisamente più efficace della precedente, mutuata dalla tradizione artigiana delle botteghe dei restauratori.

Nessuno studioso possiede le conoscenze che hanno un chimico o un geologo per comprendere in quale modo invecchiano le opere d'arte e quali sono i possibili rimedi contro tale invecchiamento, perchè... alla fine, non bisogna dimenticare che anche la Gioconda non è altro che un impasto di olio, sassi sbriciolati e resina steso su di una tavola!


4 commenti:

Niccolò Bulgarini ha detto...

ma scrive solo michele ??
ferni

Giovanna ha detto...

Come puoi vedere dal post appena pubbblicato, no, non scrive solo Michy.. e comunque lui li pubblica ma c'è chi sostiene che sia Giacomo a dettarglieli!Grazie del commento, torna a visitarci presto!

Giovanna

IlConservationScientist ha detto...

Il vostro blog mi piace molto, l'ho scoperto da poco e ormai l'ho letto tutto. Vi seguirò assiduamente!!!!

PS. Il dipinto della Gioconda è un olio su tavola.

Michele ha detto...

Ciao Valeria!
Grazie mille per i complimenti; mi raccomando continua a seguirci e a commentare...così che "sviste" come quella riguardo alla Gioconda possano essere corrette tempestivamente! (Come ho prontamente fatto..) ;-)

Grazie ancora,
a presto!