domenica 13 gennaio 2008

L'Antica Via Flaminia vive la sua "Second Life"...

Ci troviamo in un periodo in cui avatar, escursioni virtuali e "second lives" vanno alla grande. Praticamente non esiste aspetto della vita reale che non sia in qualche modo stato tradotto nella sua versione virtuale. E infatti non c'è stato bisogno di aspettare molto perché tutto ciò entrasse a far parte anche del mondo dei beni culturali.

Adesso, per i visitatori delle terme di Diocleziano a Roma, sarà possibile fare un vero e proprio viaggio nel passato grazie al museo virtuale di recente inaugurazione. Chi fosse interessato a questa interessante iniziativa, potrà guidare il proprio avatar attraverso siti archeologici ricostruiti nei minimi particolari e -qui arriva il bello- attraverso ricostruzioni tridimensionali degli ambienti, popolate dai personaggi dell'epoca (Augusto, la moglie Livia ed altri figuranti...)! Le postazioni che permettono di pilotare un avatar sono solo quattro, ma il resto del pubblico può assistere al tuffo nel passato grazie ad un maxischermo sul quale, grazie ad un paio di occhiali 3D, potrà seguire le esplorazioni virtuali dei visitatori "più intraprendenti".

L'installazione renderà possibile una visita virtuale a diversi siti di importanza storica dislocati lungo l'Antica Via Flaminia, che collegava Roma a Rimini: la Villa di Livia, in zona Prima Porta, il Ponte Milvio, Grottarossa e Malborghetto.




[Consiglio vivamente una visita al sito del Museo Virtuale perché è molto ben fatto e ricco di demo e informazioni]

Il team che ha creato il museo virtuale ha lavorato al progetto per oltre due anni sotto la direzione di Maurizio Forte dell'Istituto di Tecnologie Applicate ai Beni Culturali del CNR (ITABC-CNR), sezione Virtual Heritage Lab. Il risultato è stato raggiunto grazie alla cooperazione (certamente non banale!) di archeologi, architetti, storici dell'arte, paleobiologi ed informatici. Questi hanno utilizzato una vasta gamma di tecnologie per il rilievo, come scanner laser, fotogrammetria, GPS, oltre a potenti tecniche di elaborazione digitale e modellazione 3D, con cui è stato possibile realizzare una vera e propria anastilosi virtuale, che ha portato ad una ricostruzione degli ambienti il più possibile rispettosa delle fonti storiche.

A questo proposito, inoltre, l'ITABC ha recentemente firmato il "London Charter", un documento europeo che suggerisce alcune linee guida affinché i prodotti virtuali rispondano a criteri di scientificità e trasparenza delle fonti documentarie.

Come c'era da aspettarsi, il progetto non rimarrà confinato a lungo all'interno delle terme di Diocleziano; presto su Second Life verrà aperto un sito interamente dedicato a questa iniziativa. Così che non si possa dire che gli avatar non amano la cultura.

Fonte:

http://www.galileonet.it/news/9301/un-salto-nel-tempo

1 commento:

Anonimo ha detto...

Bello

www.idbc.it