martedì 1 gennaio 2008

Le grotte di Lascaux chiuse...per funghi...

Spesso la fruizione e la conservazione dei beni culturali non vanno d'accordo. Soprattutto quando i beni culturali in questione sono vecchi di 18000 anni, come nel caso delle pitture rupestri che si trovano sulle pareti delle grotte di Lascaux, in Dordogna.


Scoperte nel 1940, le grotte vennero, in breve, aperte al pubblico, ma già nel 1955 i segni di un deterioramento erano evidenti. Infatti l'enorme eccesso di anidride carbonica prodotto dalla respirazione delle migliaia di visitatori iniziava a creare problemi non da poco. Il gas si discioglieva nell'acqua condensata sulle pareti della grotta, ne abbassava il pH, e la rendeva estremamente aggressiva nei confronti della roccia calcarea. L'effetto finale era quello di una corrosione delle pareti, che minacciava seriamente le pitture.
Inoltre, i cambiamenti nel microclima delle grotte portarono alla proliferazione di funghi e alghe sulle pareti calcaree. Nel 1963 Le grotte vennero chiuse ai visitatori.

Il pericolo era, per il momento, scongiurato, ma l'unica soluzione per garantire al pubblico la possibilità di ammirare le pitture fu quella di creare una Lascaux II, una copia a grandezza naturale del sito archeologico, che aprì nel 1983.


Le pitture originali vennero così lasciate "riposare in pace" per anni in un ambiente controllato, aerato artificialmente e costantemente monitorato da un'equipe di studiosi del Laboratoire de Recherche des Monuments Historiques. Solo agli "addetti ai lavori" era concessa la visione delle pitture originali.

Ma questo non bastò ad impedire un nuovo allarme. Infatti, nel giugno 2001, durante una revisione all'impianto di aerazione, gli stivali infangati di un operaio funsero da vettore per la proliferazione di un microrganismo, che mise nuovamente in pericolo le pitture paleolitiche. Il fungo, appartenente alla famiglia Fusarum, ben nota in agricoltura, iniziò a proliferare sulle pareti e sul pavimento della grotta, costituendo un enorme fattore di rischio per la conservazione delle pitture. La prima contromisura adottata fu un fungicida, una sostanza chimica che, però, veniva facilmente degradata da un Pseudomonas Fluorescens, un batterio simbionte del fungo. Si passò allora all'utilizzo di un antibiotico, la polimixina, e questa volta l'attacco biologico fu debellato. Si osservò poi che il fungo non aveva arrecato danni sensibili alle pitture rupestri.

A pochi anni di distanza, però, proprio in questi giorni, il problema è tornato a presentarsi, con un'ondata di preoccupazione per la sorte di quella che viene definita la "Cappella Sistina del paleolitico". I funghi hanno cominciato a proliferare nuovamente sotto forma di concrescenze biancastre che invadono le pareti delle grotte. La reazione del governo stavolta è stata lapidaria: chiusura totale delle grotte, che non saranno accessibili neanche agli studiosi. Fino all'8 gennaio gli unici ad avere accesso al sito archeologico saranno degli esperti che immetteranno nell'ambiente un fungicida e, contemporaneamente, provvederanno a sostituire l'impianto di aerazione, evidentemente insufficiente a garantire la sicurezza delle pitture.

[si legga l'articolo di Repubblica sulla questione.]

Insomma, per l'ennesima volta ci si trova di fronte al dilemma: conservare senza fruire dell'originale o fruirne finchè dura? "The answer, my friend, is blowing in the wind, the answer is blowing in the wind." potremmo dire, per citare il poeta. Ma rimane il fatto che per adesso, e probabilmente per molti anni ancora, vi dovrete accontentare di Lascaux II. Sempre che non riusciate a smettere di respirare, traspirare, produrre calore e portare con voi miriadi di microrganismi che aggrediscono il calcare.


Links per approfondire:

Sito ufficiale delle grotte di Lascaux, molto interessante e ben fatto.

Articoli che parlano dell'attacco fungino del 2001:

http://newton.corriere.it/PrimoPiano/News/2003/04_Aprile/07/Lascaux.shtml
http://lescienze.espresso.repubblica.it/articolo/Un_fungo_attacca_i_disegni_di_Lascaux/1287795
Articolo che parla dell'attacco fungino in corso:

http://www.archeomedia.net/articolo.asp?strart=3847&cat=Beni%20da%20salvare

Nessun commento: