domenica 25 gennaio 2009

Journal Of Cultural Heritage - Rassegna Stampa, Parte I

Con questo e i prossimi post voglio tentare un piccolo esperimento, per creare una sorta di nuova rubrica. Cercherò di riassumere in poche righe il contenuto degli articoli che appaiono sull'ultimo numero del Journal of Cultural Heritage, una delle riviste specializzate nel settore della conservazione dei beni culturali dal taglio più scientifico. Come in una rassegna stampa un po' atipica, passerò in rassegna i caratteri salienti dei contributi riportati nel Volume 9, Issue 4 (Settembre-Dicembre 2008) della suddetta rivista (Per non creare dei post eccessivamente lunghi e pesanti, dividerò la rassegna stampa in più parti! Tratterò i primi due articoli in questo post e i restanti nei prossimi post). Chi fosse poi interessato ad approfondire qualcuno degli argomenti toccati potrà seguire il link che porta direttamente al relativo articolo (visibile e scaricabile dal sito di Sciencedirect solo se registrati e abbonati; spesso i gruppi di ricerca e le università lo sono). In alternativa, su eventuale vostra richiesta, cari lettori, nei prossimi post potremmo trattare più in dettaglio gli articoli che vi hanno incuriosito di più!

Dopo questa doverosa introduzione, veniamo al dunque.

Journal Of Cultural Heritage
Volume 9, Issue 4, (September-December 2008) - Prima parte (Pagg. 357-375)

Ancient Resources: Knowledge and Dating

Georadar and passive seismic survey in the Roman Amphitheatre of Catania (Sicily)
Pages 357-366
S. Castellaro, S. Imposa, F. Barone, F. Chiavetta, S. Gresta, F. Mulargia

Il suolo su cui poggia l'anfiteatro romano di Catania è stato l'oggetto di studio di questo lavoro, in cui sono state utilizzate tecniche geofisiche di indagine (prospezioni georadar, perforazioni e metodologie non invasive, come la stratigrafia sismica passiva) per raccogliere informazioni sulla stratigrafia del sito e sui possibili effetti che potrebbero avere su di esso eventi sismici.
Il lavoro è molto lontano dagli argomenti di cui mi occupo quindi non ho la competenza necessaria per comprendere gli eventuali aspetti innovativi o l'importanza di questo studio, ma mi sembra un lavoro certamente interessante soprattutto per quanto riguarda l'aspetto della prevenzione sismica. Il rischio sismico in Italia è quasi ovunque piuttosto elevato e comprendere quali possano essere gli effetti di un eventuale terremoto è fondamentale per permettere agli ingegneri di intervenire sui monumenti archittettonici con soluzioni che ne minimizzino i danni garantendo, dall'altra parte, il minor impatto sull'opera d'arte.



Silicatescape – preserving building materials in the old urban center landscape: The case of the silicate brick and urban planning in Tel Aviv-Jaffa
Pages 367-375
Irit Amit-Cohen

In un periodo in cui lo stato di Israele occupa le pagine di tutti i giornali per le vicende legate alla questione palestinese, da Tel Aviv ci giunge un articolo alquanto particolare. Parte del centro storico di questa città, infatti, è stata definita Patrimonio Culturale dell'Umanità nel 2003 e quattro anni dopo è stata stilata una lista degli edifici su cui concentrare gli sforzi conservativi. Questi sono accomunati da uno stile architettonico basato su un particolare materiale da costruzione, il "mattone silicato", utilizzato in Israele nella prima metà del '900. L'autore in questo articolo (che di scientifico in senso stretto, a onor del vero, non ha molto) lamenta il fatto che le autorità municipali di Tel Aviv, nonostante l'importanza di questo materiale da costruzione, l'abbiano totalmente escluso dai piani urbanistici degli ultimi decenni. La discussione verte quindi sull'importanza di recuperare questo esempio di architettura vernacolare, avendo coscienza del ruolo che in passato hanno avuto tali materiali. L'autore prende la vicenda dei mattoni israeliani come esempio per tutti quei casi in cui si debba pensare al rinnovamento dell'urbanistica dei centri storici.
In questo caso gli argomenti trattati sono, se possibile, ancora più lontani da quello di cui mi occupo di quanto lo fossero quelli dell'articolo precedente, quindi mi guardo bene dal dare giudizi o commentare!



Spero che accogliate bene questo tentativo di passare in rassegna le ultime novità sul fronte delle pubblicazioni in materia di conservazione dei beni culturali. Mi rendo conto che in questo primo post gli articoli trattati non sono forse fra quelli che possono interessare maggiormente i lettori di questo blog, ma mi sembrava poco etico escludere a priori, in base al mio gusto personale, alcuni articoli piuttosto che altri!
Se avete qualche domanda, curiosità o commento da fare, mi raccomando, fatevi sotto!!

...E non perdetevi la prossima puntata, in cui saranno presi in considerazione due articoli in cui la parte di ricerca scientifica è decisamente più consistente!!

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